RPA, BPA e DPA: le tecnologie di automazione dei processi a confronto

Le imprese oggi dispongono di molteplici tecnologie di automazione dei processi aziendali. Analizziamo tre opzioni principali e scopriamo le differenze chiave.

Indice

  • L’automazione dei processi: RPA, DPA e BPA
  • RPA: cos’è l’automazione dei processi robotici
  • DPA: cos’è l’automazione dei processi digitali
  • BPA: cos’è l’automazione dei processi aziendali
  • La RPA: base di partenza per il commercialista

L’automazione dei processi: RPA, DPA e BPA

L’automazione, intesa come l’uso di macchine per eseguire il lavoro, oggi si riferisce più comunemente all’uso di tecnologie informatiche per eseguire determinati compiti, i quali altrimenti dovrebbero essere portati a termine dagli esseri umani.
L’uso dell’automazione dei processi basata su computer è sempre più diffusa, così come il numero di organizzazioni che implementano nuovi strumenti software per aiutare i professionisti a raggiungere gli obiettivi di automazione che si sono prefissati come parte del più ampio obiettivo di trasformazione digitale.
Secondo il Global Intelligent Automation Study di Deloitte, il 73% delle organizzazioni in tutto il mondo utilizza tecnologie di automazione. Si tratta di un aumento significativo rispetto al 58% delle organizzazioni che utilizzavano tali tecnologie prima della pandemia.
Alcune delle opzioni più largamente utilizzate sono: l’automazione dei processi robotici (RPA), l’automazione dei processi aziendali (BPA) e l’automazione dei processi digitali (DPA). Ognuna delle tre tecnologie offre dei vantaggi e ognuna ha delle peculiarità che la differenziano dalle altre.

RPA: cos’è l’Automazione dei Processi Robotici

La tecnologia RPA, attraverso dei robot, riproduce il modo in cui gli esseri umani interagiscono con il software tramite un’interfaccia utente per eseguire attività ad alto volume e ripetibili.
La tecnologia RPA crea programmi software, o bot, che possono accedere alle applicazioni, inserire dati, calcolare, completare attività e copiare dati tra applicazioni o flussi di lavoro come richiesto.
I bot comunicano con i sistemi aziendali per snellire i processi e diminuendo il carico di lavoro del personale. Va sottolineato che la RPA non è dotata d’intelligenza intrinseca o di capacità decisionale, a meno che non sia combinata con intelligenza artificiale e apprendimento automatico.
Le operazioni più adatte alla RPA sono quelle basate su regole. Si tratta di compiti distinti eseguiti allo stesso modo più e più volte, senza deviazioni che richiedano il processo decisionale umano.

I principali vantaggi della RPA consistono in particolare in una maggiore efficienza, in una riduzione dei costi e nell’abbattimento del margine di errori. I bot RPA possono eseguire attività più velocemente e con affidabilità costanti. Possono lavorare 24 ore su 24, senza fare pause.
Un’altra causa della crescente popolarità della RPA all’interno dei flussi di lavoro è la relativa facilità d’uso. La tecnologia RPA funziona con l’infrastruttura e le applicazioni già esistenti all’interno dell’organizzazione. Le realtà più piccole e i professionisti singoli possono rivolgersi a esperti qualificati per installare robot nelle proprie imprese.

DPA: cos’è l’automazione dei processi digitali

Per DPA si intende una tecnologia software utilizzata sia per automatizzare un processo che per ottimizzare il flusso di lavoro all’interno di un processo automatizzato.
Uno dei principali scopi della DPA risiede nel migliorare le esperienze dei dipendenti e dei clienti eliminando ogni rallentamento del flusso di lavoro. Il software viene utilizzato per creare efficienze e migliorare l’esperienza utente in varie aree dell’azienda, dalle richieste di servizi IT all’inserimento di nuovi dipendenti e alla presa in carico di clienti.
Le organizzazioni utilizzano la DPA per automatizzare un processo nel suo insieme, dall’inizio alla fine. Di solito la DPA viene utilizzata per processi più lunghi e complessi rispetto alle attività che possono essere gestite efficacemente dalla RPA. Questi processi possono contenere moltissime decisioni che, se si utilizza la RPA, creerebbero bot troppo lunghi e troppo difficili da mantenere. Il presupposto della DPA è che andrà continuamente migliorata nel tempo, poiché rigenera il processo, creandone uno nuovo di volta in volta.

BPA: cos’è l’automazione dei processi aziendali

La BPA automatizza i flussi di lavoro all’interno di un’organizzazione. Al completamento di una fase del processo aziendale, il software BPA avvia automaticamente la fase successiva.
Il software BPA viene utilizzato per automatizzare processi complessi e multifase che di solito sono unici all’interno dell’organizzazione e fanno parte delle funzioni principali dell’organizzazione.
L’approccio olistico della BPA deriva dalla capacità della tecnologia di funzionare su più applicazioni e sistemi aziendali necessari per completare un tipico processo aziendale. Con un approccio BPA, le organizzazioni spesso analizzano e migliorano un processo prima di automatizzarlo.
La BPA viene utilizzata a supporto della trasformazione digitale per l’accuratezza, l’efficienza e l’affidabilità che apporta a ciascun processo automatizzato.

RPA: le differenze con la BPA e la DPA

RPA e BPA sono entrambe tecnologie di automazione volte a traslare il lavoro dagli esseri umani ai computer, ma ci sono alcune differenze da ricordare.

La RPA automatizza le attività, mentre BPA automatizza i processi multifase, una differenza che si riflette nel loro costo. L’ambito di automazione della RPA in genere costa molto meno di un’implementazione BPA.

L’RPA, a sua volta, può essere implementata in tempi relativamente brevi per automatizzare le attività senza dover rielaborare i processi per aumentare il ROI. La BPA in genere richiede analisi e miglioramenti all’interno dei processi aziendali per ottenere rendimenti ottimali.

La RPA è più leggera, i bot sono implementati su software già in uso nell’azienda, mentre la BPA richiede una codifica e uno sviluppo più complesso.

Una delle differenze principali tra RPA e DPA è l’entità dell’automazione consentita dalla tecnologia: la RPA automatizza le attività, mentre la DPA funziona con interi flussi di lavoro e processi.
Un’altra differenza importante risiede nel coinvolgimento dell’utente umano: mentre la tecnologia RPA elimina un compito dalle mani dell’operatore, la DPA fornisce quell’automazione che lo aiuta a interagire meglio con i sistemi, velocizzandone l’esperienza di lavoro.

La RPA: base i partenza per il commercialista

La RPA è l’automazione con la quale gli studi professionali, in particolare gli studi dei dottori commercialisti, devono cominciare a investire per migliorare il processo di lavoro interno, ottimizzando tempi e riducendo i costi. Perché iniziare proprio dalla RPA?
La risposta risiede nel tipo di lavoro che grava maggiormente su questi professionisti. Proprio le caratteristiche dei processi più dispendiosi li rendono adatti alla gestione tramite RPA.
Questi processi sono infatti:

  • ad alto volume e ripetitivi;
  • basati su dati digitali;
  • legati a regole chiare e con poche eccezioni;
  • sensibili alla disponibilità di tempo e al periodo stagionale;
  • soggetti a errori quando eseguiti da umani.

L’automazione non è un comfort derogabile, ma uno strumento di lavoro sempre più indispensabile per i professionisti che intendono restare aggiornati col mercato attuale. Se vuoi scoprire di più a riguardo contattami senza impegno.