Negli scorsi mesi il Consiglio europeo ha sostenuto la proposta italiana di estensione dell’obbligo di fatturazione anche ai regimi agevolati.
Al momento per i regimi forfettari non è obbligatoria la ricevuta digitale, se non per fatture indirizzate alla Pubblica Amministrazione.
Visti alcuni vantaggi della fatturazione elettronica e data l’obbligatorietà dietro l’angolo, meglio abituarsi fin da ora alla fattura in digitale.
Scopriamo insieme come compilarla.
Indice
- Il software di fatturazione elettronica per forfettari
- La procedura su “fatture e corrispettivi”
- 1. Anagrafica personale
- 2. Creazione file: dati cliente
- 3. Cosa fare se non si hanno indirizzo PEC né Codice Destinatario
- 4. Dati relativi al servizio/prodotto
- 5. Altre Diciture
- 6.Tempi di emissione fattura
- Conclusione
Il software di fatturazione elettronica per forfettari
Anzitutto è bene sapere che esistono svariate piattaforme attraverso cui generare la propria fattura elettronica. Alcune di queste sono a pagamento, altre gratuite, ciò che importa è che il programma consenta la compilazione del file della fattura nel formato XML.
L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione gratuitamente 3 tipi di applicativi:
- un portale web, “Fatture e Corrispettivi”, accessibile dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate (per l’uso di questo programma serve ovviamente una connessione in rete);
- un software scaricabile su PC (tale procedura può invece essere utilizzata anche off line)
- un’App per tablet e smartphone, Fatturae, scaricabile dagli store Android o Apple (anche in questo caso serve una connessione in rete).
Per accedere al portale “Fatture e Corrispettivi” è necessario disporre delle credenziali di Identità Digitale SPID, o in alternativa CNS (Carta Nazionale dei Servizi) oppure Fisconline/Entratel, che possono essere richieste via internet o presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Procedura su “fatture e corrispettivi”
1. Anagrafica personale
Una volta aperto la piattaforma “Fatture e Corrispettivi” inserire codice fiscale e pin, oppure lo SPID.
Proseguire dopo l’ “avviso per gli utenti” e l’informativa suoi dettagli della privacy.
Essendo la prima volta che si utilizza il portale occorre verificare i dati del fornitore del servizio/ prodotto. I dati sono riportati in automatico ( il sistema il recupera dall’Anagrafe Tributaria) e sono modificabili ad eccezione del campo della Partita .
Una volta salvati i dati non sarà necessario reinserirli per compilare le prossime fatture.
2. Creazione file: dati cliente
Nella pagina principale dell’utente sono elencati i servizi disponibili.
Digitando “fatturazione elettronica e conservazione” si entrerà in una nuova pagina dalla quale generare un nuovo file in base alla destinazione: fattura destinata a privati; fattura per la Pubblica Amministrazione o fattura semplificata.
Specificata la tipologia di fattura, scegliere nel menù a tendina il Regime fiscale valido per la fattura che si sta generando, ovviamente “Regime forfettario”.
Va inserito il numero della fattura e la data del documento nei campi appositi.
Si inseriscono poi i dati del cliente (cessionario/committente): ditta, denominazione o ragione sociale, nome, cognome e indirizzo.
I campi leggermente colorati sono quelli obbligatori.
Va sempre compilato il campo “Codice Destinatario”: con il codice alfanumerico di 7 cifre fornito dal cliente. Questo codice indica l’indirizzo telematico dove recapitare le fatture.
Se il cliente preferisse comunicare un indirizzo PEC (quale indirizzo telematico dove intende ricevere la fattura), il campo “Codice Destinatario” dovrà essere compilato con il valore “0000000” e, nel campo “PEC destinatario”, andrà riportato l’indirizzo PEC comunicato dal cliente. All’inserimento della partita iva del destinatario, il sistema compila in automatico i campi summenzionati, sulla base dei dati comunicati all’Anagrafe Tributaria; la compilazione manuale dei dati del cliente (che possono essere poi salvati in rubrica) in sede di emissione della fattura rappresenta in realtà un’eccezione.
3. Cosa fare se non si hanno indirizzo PEC né Codice Destinatario
Se il cliente non comunica alcun indirizzo telematico (perché si tratta di un consumatore finale oppure di un operatore in regime di vantaggio o forfettario), sarà sufficiente compilare solo il campo “Codice Destinatario” con il valore “0000000”. In questo, caso il Sistema di Interscambio (su cui avviene lo scambio delle fatture elettroniche) non potrà recapitare la fattura elettronica al cliente, ma la metterà a disposizione di quest’ultimo in un’apposita area di consultazione riservata del sito dell’Agenzia.
Il fornitore ha facoltà di consegnare al cliente una “copia di cortesia”, cartacea o digitale, della fattura, spiegandogli che la fattura originale è quella elettronica, consultabile e scaricabile dalla sua area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Va inoltre chiarito che il Codice Destinatario e Codice Univoco non sono la stessa cosa, sebbene vengano erroneamente usati come sinonimi.
Il Codice Univoco, infatti, è un codice dedicato alle fatture verso la Pubblica Amministrazione, composto da 6 cifre.
4. Dati relativi al servizio/prodotto
Nel campo precompilato “Beni e servizi” andrà aggiunto, cliccando sul + a destra, il widget con i campi “Descrizione”, “Quantità: Prezzo unitario”, “Aliquota IVA”, “Natura”, “Prezzo totale”.
Bisogna prestare molta attenzione al campo “aliquota IVA”, poiché va inserita aliquota 0%. Accanto, per la dicitura “natura”, si scelga dal menù a tendina la dicitura: “2.2 Non soggette-altri casi”.
Questo permette di segnalare che non si è applicata l’IVA sull’importo del documento, poiché esenti.
Sono da inserire anche eventuali spese accessorie, sconti e spese previste.
Infine, va inserito il totale della fattura.
5. Altre diciture
Grazie all’elenco posto sulla destra, cliccando su “Dati bollo” sarà possibile aggiungere il campo precompilato per applicare la marca da bollo virtuale, inserendo il valore di euro 2. La marca da bollo è infatti obbligatoria se l’importo totale della fattura è superiore a euro 77,47.
Allo stesso modo, con il menù ad elenco sulla destra, è possibile inserire il widget per la cassa previdenziale di appartenenza, cliccando su “Dati cassa previdenziale”.
6. Tempi di emissione fattura
Una volta compilata la fattura l’invio al cliente deve essere eseguito entro i 12 giorni seguenti, se si tratta di una fattura immediata. Invece si avrà tempo per l’invio fino al 15 del mese successivo se si tratta di una fattura differita.
Conclusioni
La fatturazione elettronica per i forfettari non è in realtà così complicata. Tuttavia è meglio farsi affiancare dal commercialista almeno per la stesura della prima compilazione, imparando subito a completare tutti i campi correttamente.
Per ogni dubbio o chiarimento su fatturazione e regime forfettario contattami.